Vocazione primaria oltre che compito istituzionale di un Museo è rappresentato dalla conservazione e dalla trasmissione della memoria storica cittadina, trovando in essa rivisitati spunti di riflessione e rinnovati motivi di interesse per il nostro futuro. Anche quest’anno il Museo Glauco Lombardi conferma di non tradire il suo ruolo di depositario del nostro illustre passato, dedicando l’annuale appuntamento invernale alla celebrazione di un personaggio quale Paolo Toschi, di cui ricorrono nel 2004 i 150 anni della morte. Dopo le iniziative delle scorse edizioni volte a commemorare artisti quali Ennemond-Alexandre Petitot e Giuseppe Baldrighi, o personaggi quali don Ferdinando di Borbone, è alla figura di un incisore e artista di straordinario spessore e genio organizzativo che è dedicata questa edizione della Settimana di Maria Luigia. Toschi fu, certo, uno degli indiscussi maestri europei nell’antica e nobile arte del bulino, ma non solo: la scuola da lui fondata e animata richiamò a Parma giovani aspiranti artisti dalle più svariate regioni d’Italia e d’Europa, facendo della città ducale un imprescindibile centro di riferimento per i cultori di quest’arte complessa, senza uguali nell’Italia ottocentesca; ma egli incarnò anche il fulcro della vita culturale parmense per oltre trent’anni, grazie ai ruoli direttivi a lui assegnati da Maria Luigia sia nella locale Accademia sia nei cantieri che dovevano arricchire la città, tra le altre cose, del Teatro Regio e della rinnovata Galleria Ducale. La mostra dedicatagli dal Museo Lombardi, in collaborazione con la Biblioteca Palatina, trova un valore ancora più alto nell’essere la sola iniziativa commemorativa che la città abbia riservato all’artista, a testimonianza del fatto che il personaggio attende da tempo un meritato riconoscimento. Un passo importante verso la riscoperta di aspetti a lungo trascurati della vita e dell’opera di Toschi è rappresentato senza dubbio dal catalogo della mostra che, molto più di una semplice esplicazione dell’esposto, si configura come strumento approfondito di indagine del personaggio. Il volume va altresì ad arricchire la prestigiosa collana intitolata i “Quaderni del Museo”, che con cadenza pressoché annuale vuole rendere conto delle varie iniziative poste in essere dal Museo.