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NUMERO 6: VIZI

LALUNADITRAVERSO. Laboratorio di narrazioni

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  • La luna di traverso
  • Esaurito
  • € 4,00
Perseveriamo.  

Nonostante l’arido e deludente panorama delle riviste letterarie che ci circondano, continuiamo ad avere il vizio godereccio ed affascinante della scrittura, buona come un piatto di pasta al sugo rosso. 

I vizi diffusi oggi nelle pubblicazioni, nelle riviste letterarie “alla moda” ed “on-line”, sono tanti e tali che non potevamo proprio esimerci dal proporre un tema come questo. La “Luna”, essendo molto “off-line” e siccome la carta costa cara, è costretta ad un’impietosa selezione dei testi; gli altri, purtroppo per i lettori, possono permettersi digitalmente vizi più odiosi ed insopportabili.

Alcuni giorni fa, ad esempio, leggevo l’opera prima di uno “scrittore esordiente”, che fa parte, poi, di quella categoria acerba, ma piena di verve, idee ed invenzioni letterarie che ci piace includere in ogni numero de “La luna”. Questo, invece, era il più sublime concentrato di tutti quegli odiosi vizi di cui parlavo prima, uno di quelli, insomma, che vogliono mostrare continuamente col testo tutte le loro affascinanti doti. Il cliché è presto fatto: lui lasciato da lei (che animo tormentato!), lui che si interroga sul significato della vita (che profondità di pensiero!), un viaggio estivo ad Amsterdam (che straordinaria apertura mentale!), l’amico gay infelice (vedi sopra), una prostituta da vetrina che si innamora istantaneamente di lui e l’amplesso in spiaggia con una ragazza stupenda (che fascino, che bellezza!), due o tre canne occasionali (non ci si fa dominare da nulla, si domina pure il vizio), il tutto stra-condito da una zuppetta unta e pesante di citazioni musicali con tanto di testi originali in inglese (che cultura musicale mostruosa!).

Cosa rimane dopo questo mirabile mix da nausea? Nulla, se non la speranza che tali esempi di vuota e sterile vanità non abbiano seguito.

E’ anche per questo, che di fronte ad autori belli, fichi e provvisti di ogni dote fisica ed intellettuale, vogliamo parlare di vizi, manie ed ordinari difetti.

Insomma, un ritorno al normale che è, in verità, ritorno alle cose autentiche e sincere, senza adornarsi di copertine patinate non proprie, senza scolpirsi il proprio monumento nella carta. Almeno, quando faremo un numero sul soprannaturale, sapremo dove pescare a piene mani.

Per ora, ci accontentiamo degli esseri umani.

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creato:giovedì 4 giugno 2009
modificato:martedì 6 luglio 2010