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libri

NUMERO 5: BUGIE

LALUNADITRAVERSO. Laboratorio di narrazioni

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  • La luna di traverso
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Ci siete cascati in tanti.  

Come potevate pensare che volessimo fare un numero a tema: bugie? Ve l’abbiamo fatta! A tutti voi che ci avete scritto così numerosi. Solo per compiacenza, quindi, abbiamo deciso ora di pubblicarvi lo stesso...

Dallo spaccato che deriva dalle vostre riflessioni appare da subito chiara una verità sulla bugia difficilmente confutabile. La sua infinità molteplicità. Un’entità dall’anima viva e flessibile che descrive un universo in costante e strampalata evoluzione, a volersi contrapporre ad una verità, rigida e immobile che non lascia libertà di movimento e che, forse, finisce per non rappresentare altro che la visione meno distorta della realtà, ma la più fredda e noiosa.

Lo strumento d’evasione che la frottola fornisce, invece, ci emancipa dall’immobilità mostrandoci quella meravigliosa fantasia che ci stacca dal monolito della concretezza per proiettarci in una marea di mondi ben più adatti al più autentico modo d’essere se stessi.

La bugia è una delle dimensioni principali delle espressioni letterarie, perché assieme a lei si cela sempre qualcosa: la libertà d’interpretare. La verità, invece non nasconde un bel nulla, per la sua natura assoluta cancella la creatività, generando mondi opachi. Per questo s’impara presto a mentire e si finisce, altrettanto presto, a diventarne esperti. Ogni situazione si addice alla bugia, i motivi e gli ambiti d’applicazione calzano sempre alla perfezione. Non la si pratica per cattiveria, quasi mai, è più facile farlo per paura di soffrire o far soffrire; altre volte per incomprensione o, più propriamente, per attirare l’attenzione; altre ancora semplicemente per mancanza di comunicazione.

Ma ancora una volta a primeggiare in questa improbabile classifica troviamo i due mali peggiori che ci affliggono: la solitudine e l’amore. Sentimenti con cui e per cui, se esistesse appello all’abrogazione di uno solo tra i peccati capitali, il referendum sulla bugia sarebbe un atto scontato.

Ma badate bene, voi lettori, questa non vuole essere un’apologia alla menzogna, un’istigazione, nemmeno tanto velata, ad aumentare le bugie da dire. È più semplice e bello scriverle.

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creato:giovedì 4 giugno 2009
modificato:martedì 6 luglio 2010