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NUMERO 15: SEGNALI
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NUMERO 24: FOLLIA
Mancanza di senno, ma anche qualsiasi atto che dall’esterno venga visto o percepito come temerario e irragionevole- Disponibile
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NUMERO 22: TIMES NEW ROMAN
Times New Roman, font che comparve per la prima volta sul quotidiano britannico “The Times” il 3 ottobre 1932: un vero caposaldo della stampa- Disponibile
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NUMERO 23: FUGHE
Fuggire da ciò che non ci appartiene, da una realtà che si considera ormai irrimediabilmente corrotta e corruttrice. Fuggire verso se stessi.- Disponibile
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NUMERO 13: SGUARDI
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- ISSN 1826-5367
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- La luna di traverso
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L’elemento purtroppo più raro è la continuità: ci capita spesso di incontrare e pubblicare un bel racconto di autori alle prime esperienze che congiunturalmente producono un pezzo originale, mostrando una scrittura pulita ed uno stile fresco. Molto più raro, viceversa, è trovare un autore che garantisca una qualità alta per più uscite: difficilmente l’alchimia si ripete in più d’una occasione.
I pezzi che ci giungono dopo la pubblicazione di un primo bel racconto, sono inferiori al precedente, spesso deludenti e mai portatori di uno stile consapevole e coerente. A dire il vero, succede anche il contrario; ma i casi si contano sulle dita delle mani e quegli autori che con noi sono nati e di cui abbiamo apprezzato una qualità maturata nel tempo, pubblicano oggi per case editrici importanti. È con loro che la rivista raggiunge il suo scopo. È questo che ci piacerebbe incontrare più spesso: la tenuta di un autore nel tempo o, almeno, nell’arco di cinque o sei pubblicazioni. È come se, dopo essersi visti stampati, si creda che qualunque propria opera sia degna dello stesso trattamento e, nella foga di ripetere l’esperienza, si raffazzoni freneticamente un pezzo qualunque: basta pubblicare. Con questo secondo gruppo di autori, la Luna si fregia di pezzi interessanti, che restano, però, gemme isolate. Sul lungo termine, la scommessa è persa.
A loro vogliamo lanciare un messaggio: scrivete e riscrivete le vostre opere “seconde” e “terze”, limando, sgrossando e levigando a fondo con la stessa cura ed il medesimo affetto dedicato ai primi tentativi. Cercate di coltivare i punti di forza della vostra voce e del vostro stile che si va formando e tentate di ovviare ai piccoli inciampi.
Il secondo sguardo l’abbiamo, poi, rivolto a noi stessi, consolidando la consuetudine della rubrica laboratorio, che diventa sempre più il cuore pulsante della rivista, il suo manifesto e la sua dichiarazione d’intenti. Mi piace, in questo spazio, citare una frase che Enrico Cantino mette nella rubrica di questo numero: Un racconto che non sia capace di stimolare in chi legge uno straccio di suggestione, è stato scritto tanto per sgranchirsi le dita e prevenire l’artrosi. Lo spirito che ci guida nella scelta dei racconti si riassume proprio in queste parole. Per questo chiediamo agli autori (più o meno) esordienti di darci emozioni e comunicarci sensazioni: fateci essere fieri di pubblicare i vostri lavori oggi, domani e negli anni a venire, per costruire con voi un percorso che tenga e cresca nel tempo. Questo è il nostro scopo. Questo è il nostro piacere.
creato: | giovedì 4 giugno 2009 |
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modificato: | martedì 6 luglio 2010 |