Una nuova rivista si affaccia nel panorama di Parma, e l’ambizione è quella di superarne i confini. “LaLunaDiTraverso” è ancora lì nella sua culla a titillarsi l’alluce e noi genitori imperfetti (ma chi mai lo è stato) ci riuniamo in consiglio di famiglia a decidere del suo destino. Forse abbiamo fatto le cose al contrario, “a rebour”, forse una rivista è l’espressione finale di un gruppo che si è consolidato nel tempo (non siamo esperti di queste cose), forse una rivista è un manifesto, è una vetrina del “ecco chi siamo e cosa abbiamo da dirvi, qui e adesso”, forse è un laboratorio di idee, è l’espressione di un frammento di letteratura (di una delle letterature possibili, in uno dei mondi possibili), forse una rivista è tutto questo e molto altro ancora.

Noi ci proponiamo come un contenitore. Un contenitore che cercherà di raccogliere quelle voci che non necessariamente s’identificano in una certa editoria dei giorni nostri. “LaLunaDiTraverso” cercherà, nelle sue intenzioni, che sono le nostre, di mostrare i testi.

È una rivista di narrativa, non tanto per esclusione (non ci sarà la poesia), ma per scelta, per limitare il campo, che è già ampio. È una rivista che mostra i testi di racconti inediti, i testi di lettori che vogliono dire la loro con ironia, ma soprattutto con autoironia. Dunque il racconto, il racconto breve, la short story, per dirla come gli irlandesi, o quella voglia di raccontare e raccontarci storie, per dirla come i sudamericani. Ma anche e soprattutto la consapevolezza delle nostre origini letterarie, con gli Zavattini, i Gadda, i Buzzati e l’elenco potrebbe, in questo contesto, risultare noioso o già detto. Inizia l’avventura, con questo numero zero, con i racconti e le rubriche. Come dire: Signori ci mettiamo in gioco!