Che gusto può avere il dialogo? L’amaro delle verità taciute, degli abbracci negati, e poi il dolce di due cuori che si ricongiungono, sciogliendo finalmente gli intrecci arrugginiti da un tempo fatto di attese vuote e promesse non mantenute, di rancori mai sopiti.

Il dolce e l’amaro si mescolano nell’urgenza di aprire un varco in una landa disseminata di silenzi prolungati. Le parole risalgono fino alla bocca, la lingua le sposta da una parte all’altra; a volte ripiombano giù, in caduta libera, altre volte si disperdono e finalmente cominciano a danzare come piccoli colibrì, correggendo più volte la rotta, volando, se necessario, anche all’indietro.

Parole ritrovate da chi mette a nudo la propria anima, scoprendo un nuovo vocabolario che riconosce una comune fragilità.

In questi dieci racconti brevi, una misera umanità tenta di riscattarsi attraverso un dialogo compassionevole, smarcando così gli scherzi del destino e, a volte, arginando gli assalti della vita, effimera e meravigliosa come quella del rosso papavero.

Elenco dei finalisti

Cartoline

di Federico Bagni

Semiologia

di Luca Battisti

Una notte ancora

di Laura Coerezza

Dietro la porta

di Antonio Fatigati

La bicicletta gialla

di Emanuela Gizzi

La stanza Marc Chagall

di Cecilia Mezzadri

Un bicchiere di vino

di Paolo Montagna

Senza che tu mi capisca

di Alice Piras

Ifigenia

di Donatella Rabiti

Noi due dobbiamo parlare

di Daniele Rondinelli