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LA QUARANTASETTESIMA
Un romanzo corale, epico e lirico sulla resistenza nell'Appennino parmense
UNA GRANDE INNOCENZA
La confessione aperta di un uomo che ha fatto combaciare la vita con la letteratura
- 978-88-8871-032-7
- Marchetti Giuseppe
- 2003
- 96
- Biblioteca Parmigiana del Novecento
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Questo è un romanzo del rischio: rischio che emerge dall’urgenza di eseguire, con la precisione di un chirurgo, un resoconto spudorato della propria vita; rischio di ridurre la propria esistenza ad una normalità che può pericolosamente coincidere con la mediocrità.
In una continua alternanza tra vita vissuta, letta e scritta Marchetti si osserva qui come di fronte ad uno specchio poliedrico, rivedendosi come uomo alla continua ricerca dell’infanzia, e come lettore e scrittore, in un inesausto e appassionato dialogo con quegli intellettuali che per sensibilità e spirito critico diventeranno i suoi interlocutori più fedeli.
La sincerità della scrittura consente al lettore di ascoltare non solo le confessioni di una singola vita denudata ma anche le voci di una pluralità di personaggi reali (i ritratti affettuosi e disincantati del padre e della madre o di scrittori, primo fra tutti Antonio Delfini) o fittizi, come i protagonisti delle opere letterarie più suggestive.
Ciò che risulta è l’agrodolce di una vita incompleta, costruita sul labile crinale tra il fascino della “grande innocenza” dell’infanzia e il bisogno di una maturità che possa liberare dal quotidiano più prosaico, rifugiandosi nelle pagine di una letteratura capace sia di risolvere che di complicare il rapporto col mondo.
Il paesaggio che percorriamo è ricoperto da quella nebbia padana che appare simbolo di “una condizione umana senza sbocchi” in cui l’autore sogna “la grandezza ancora come un bambino sogna i suoi giocattoli, sia quelli che possiede sia quelli che soltanto desidera”.
creato: | mercoledì 25 novembre 2009 |
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modificato: | mercoledì 3 marzo 2010 |