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L'ESTATE DI ANNA
Il ritratto di una donna fragile, appassionata, quasi un’eroina da melodramma travolta in un vortice di distruttiva follia amorosa
- 978-88-8871-026-6
- Quaretti Lea
- 2003
- 190
- Biblioteca Parmigiana del Novecento
- Disponibile
- € 4,90
- Compra
In questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1955, Lea Quaretti delinea il ritratto di una donna fragile, appassionata, quasi un’eroina da melodramma travolta in un vortice di distruttiva follia amorosa. Attratta da ciò che le è difficile capire, Anna subisce le cose perché è “incapace di affrontarle, di saperle volere”, alle volte sospettando quasi che “la felicità sia una parola senza significato”.
L’estate di Anna è anche lo specchio di un’epoca, raccontataci attraverso l’esperienza della protagonista, che, pur vivendo in una società apparentemente “moderna”, socialmente liberata, si ritrova ancorata alle sue paure, incapace di scegliere, dunque abbandonata ad un’inerzia esistenziale che l’avvolge sino a lasciarle vive “solo le braccia o le mani”.
È la voce della stessa Anna a raccontarci, nelle lettere al suo psichiatra, attraverso una scrittura emozionata e profondamente sensuale, la propria rovinosa parabola: i ricordi di un’infanzia segnata dalla malattia; l’educazione rigida ed opprimente presso le suore; Franco, il primo amore cui non si concede per un senso di purezza salvo poi rifugiarsi tra le braccia del padre di lui; l’amore per Sergio, che, dopo averla sposata per soldi, ne causa la drammatica crisi nervosa ed il conseguente internamento in una casa di cura; qui, Anna intreccia un’appassionata relazione con Michele, suo medico, e, non riuscendo ad accettarne l’abbandono, si lascia travolgere dall’incedere della follia sino ad un tragico epilogo.
creato: | mercoledì 25 novembre 2009 |
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modificato: | mercoledì 3 febbraio 2010 |