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DIARIO CLANDESTINO 1943/1945

Il prigioniero 6865 non dimentica di essere un uomo

  • 978-88-8871-011-2
  • Giovannino Guareschi
  • 2003
  • 190
  • Biblioteca Parmigiana del Novecento
"Non muoio neanche se mi ammazzano" , ha scritto in questo libro Giovannino Guareschi, raccontando l'esperienza del Lager in Polonia. Diciotto mesi di fame, freddo, umiliazioni, ma anche di riscoperta: nel campo di concentramento si ritrovano i legami di una fratellanza tenace, capace di rivendicare il diritto ad una "umanità libera", che si riappropria del proprio vissuto quotidiano organizzando cosi universitari, ascoltando la  radio o da una fisarmonica le note di un mondo lontano ma non dimenticato. Tra i grandi capolavori della letteratura che ricordano il dramma della segregazione, quello di Giovannino Guareschi si contraddistingue per la sua gentilezza di scrittura. Il prigioniero 6865 non dimentica di essere un uomo il cui "cuore è un insetto vivo chiuso dentro un diamante", e uno scrittore che ha attraversato il grande cataclisma "senza odiare nessuno". Accanto al sogno e ala levità degli affetti si contrapongono pagine dove anche il racconto della morte nella sua crudezza, si risolve sempre in uno aguardo pietoso, mai tragico o drammatico. Un atto di resistenza umana e civile, individuale e collettiva insieme, con personaggi indimenticabili, vinta anche attraverso la riscoperta della letteratura e della poesia.
Proprietà dell'articolo
creato:mercoledì 25 novembre 2009
modificato:mercoledì 3 marzo 2010