Le piazze di paesi della Bassa che diventano teatro e palcoscenico del melodramma lirico che si racconta con aneddoti e vicende che hanno il sapore da giorno del mercato: questi sono i mondi narrativi di Gustavo Marchesi. La vita diventa teatro e viceversa. Con questo libro inedito, che raccoglie per la prima volta in volume i racconti brevi e lunghi, Gustavo Marchesi fa propria la lezione di Zavattini e dei grandi maestri padani, portandola nel proprio mondo, fatto di musicisti un pò folli, e di personaggi straordinari come Gerardo Iotti che dirige l'opera in casa, davanti allo specchio mentre ascolta i dichi a tutto volume. C'è Turo il contadino che taglia la testa con la falce al postino Marione, e c'è Ottavio che obbedisce ed è succube della "Voce" che gli parla e solo lui sente; e poi Dante che in piazza scende in gara con il diciottenne Benito Mussolini, allora maestro elementare a Piave Saliceto. Gidio sta con Elda, lei lo gha scelto per i soldi e lui, tornato dasll'ospedale, le grida da quarant'anni che "ha la testa di una vacca". E poi Duilio che guida gli aerei e sogna amori volanti. Storia e leggenda, aneddoto e veritàsi mescolano continuamente in racconti che hanno il sapore forte e deciso di certi salumi asciugati nelle nebbie, nelle zone a ridosso degli argini del Po. Marchesi sa stupire il lettore cogliendo il meraviglioso dal destino delle storie di personaggi comuni. Amore, morte, follia: la vita diventa canto imprevedibile. Questi gli ingredienti di un narratore sottile, abilissimo, che te la racconta ridendo sotto i baffi. Solo allora si sentirà l'umorismo, il sarcasmo che si racconta sotto la violenza del riso sanguigno della Bassa. Un mondo, quello di Marchesi, che ha le movenze del melodramma, sempre sull'orlo di un baratro di ridicolo questa volta salvato dal genio del musicista travestito da narratore.