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UMBERTO SABA. INTERMEZZO QUASI GIAPPONESE

7 poesie inedite del grande poeta, 24 complessive sistemate in una raccolta organica e autografa

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Nella lettera di seguito riportata Umberto Saba parla per la prima volta della raccolta inedita da lui stesso intitolata Intermezzo quasi giapponese.

Saba la scrisse nel 1927 e non la pubblicò mai. La regalò a Terracini, le cui carte confluirono nell'Archivio Ingrao, da cui abbiamo attinto per questa pubblicazione che presenta 7 poesie inedite , 24 complessive sistemate in una raccolta organica e autografa. Nel volume sono pubblicati anche gli autografi e l'indice di pugno dello stesso Saba.

Il saggio critico introduttivo è di Maria Antonietta Terzoli che fa un'accurata analisi di ogni poesia. Le poesie sono accompagnate da tavole del pittore Filippo De Pisis.

Trieste, 12 Sett. 1928.

Caro Terracini. Come ti ho promesso, e per ricompensarti della poca e malinconica compagnia che ho potuto farti, ti mando questi versi, o meglio questi piccoli giocattoli. Li ho scritti durante la guerra: non valgono gran che, non li ho mai stampati, e non li stamperò probabilmente mai. – Continua a voler bene ai poeti: il poeta, se è tale veramente, è un povero essere, e degno, io credo, d’amore: egli che dell’opera sua, della sua croce redentrice non coglie i tardi frutti, che come Giobbe, come Cristo in croce soffre per tutti. Ho scritto questo frammento questa mattina, dopo che tutta la notte non ho potuto chiuder occhio, ed essermi persuaso dell’inevitabilità del mio patire. Ti saluto e ti auguro tante cose

Umberto Saba

Saluta, ti prego, Sbarbaro e Giribaldi.

Proprietà dell'articolo
creato:giovedì 4 giugno 2009
modificato:giovedì 13 settembre 2012