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PERCORSI DI MISTICA LAICA TRA OTTO E NOVECENTO
Balzac, Baudelaire e Benjamin
- 978-88-7847-206-8
- Longhi Elisabetta
- Longhi Elisabetta
- 2008
- 76
- L'eredità di Babele
- Esaurito
- € 12,50
L’irresistibile attrazione di Balzac verso questo mondo lo porta all’utilizzo dei mezzi che apparentemente consentono di analizzarlo e di viverlo in pienezza, come il caffè, nonostante gli effetti negativi sull’organismo. Per Baudelaire l’unico strumento salvifico è invece l’arte, cui egli affida la propria esistenza impossibilitata a risalire l’abisso: la desolazione delle Fleurs du mal è specchio della vita quotidiana in cui alla mancanza del divino si può supplire solamente con l’uso di droghe. Nella Berliner Kindheit Benjamin bambino si muove invece in una città dominata dagli adulti che ai suoi occhi appaiono distorti, quasi esseri mitologici.
L’infanzia come purezza sembra rappresentare, per lo scrittore che si professa ateo, la necessità di avere comunque un’escatologia che faccia vivere sulle macerie della storia.
creato: | giovedì 4 giugno 2009 |
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modificato: | giovedì 13 settembre 2012 |