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LA LETTERA DI PETRARCA A OMERO
L'ingresso della cultura greca in Italia all'inizio dell'Umanesimo- Esaurito
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IL NUOVO SIMONIDE
Elegie storiche e simposiali- Esaurito
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CRONICA
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IL NUOVO SIMONIDE
Elegie storiche e simposiali
- 88-7847-107-0
- Andreoli Francesca
- Andreoli Francesca
- 2006
- 248
- Saperi
- Esaurito
- € 10,00
Il modello predominante dei primi è sicuramente Omero, che offre spunti linguistici, stilistici e contenutistici finemente e originalmente riproposti dall’arte simonidea. Frequenti i riferimenti mitologici (Zete e Calai nell’elegia sull’Artemisio; Achille, Teti, Patroclo, Apollo, Paride, i Dioscuri, Menelao, nell’elegia su Platea); mito e storia si fondono a celebrare i combattenti e le loro imprese.
Il poeta è colui che, con i suoi versi, assicura a chi ha saputo sconfiggere la ubris del barbaro invasore. Le guerre persiane diventano così il punto di partenza per un’eulogia del valore e della superiorità ellenica, che dal confronto con l’epica omerica riceve forza e legittimità. Tra le elegie simposiali rientrano almeno quattro distinti componimenti, differenti tra loro per tono e ispirazione e incentrati sui temi più tradizionalmente legati al simposio (l’amore, la vecchiaia, la precarietà della vita, il banchetto). In queste elegie, un debito considerevole andrà riconosciuto, oltre che a Omero, alla musa teognidea, da cui spesso Simonide mutua immagini e stilemi di straordinaria efficacia. Attingendo alla tradizione elegiaca precedente, il poeta di Ceo rivela, peraltro, una certa affinità anche con Solone, da cui dipende generalmente per le tematiche di natura meditativo-sapienziale, e con Mimnermo, a cui si ispira per gli accenti più pessimistici.
Il corpus del Simonide elegiaco, ora incrementato considerevolmente grazie al recupero del "nuovi" componimenti, ha rivelato una notevole fortuna, non inferiore a quella del Simonide melico. Lo dimostrano le numerose allusioni e imitazioni rinvenute nel corso dell’indagine. In particolare, andrà ricordata la dipendenza dell’Encomio a Tolemeo di Teocrito dall’elegia sulla battaglia di Platea, nonché le numerose riprese dei Carmina oraziani, che fanno del poeta di Venosa un grande conoscitore e ammiratore dei nostri versi e costituiscono un prezioso documento sulla fortuna di Simonide a Roma. Certamente colpisce il carattere innovativo della lingua simonidea, che sa reinterpretare semanticamente i valori correnti, ricombinando nessi e lessemi della tradizione e creando inedite iuncturae.
creato: | giovedì 4 giugno 2009 |
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modificato: | mercoledì 10 marzo 2010 |