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GIOVANNINO GUARESCHI - LA CRONOLOGIA

1° maggio 1908
Nasce a Fontanelle di Roccabianca (Parma) Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi figlio di Lina Maghenzani, maestra elementare del paese, e di Primo Augusto, negoziante di biciclette, macchine da cucire e macchine agricole. La casa natale è anche sede della «Cooperativa Socialista» che, in occasione della «Festa del Lavoro», ha organizzato un comizio. Giovanni Faraboli, sindacalista e capo dei socialisti della zona, mostra il neonato Giovannino dalla finestra al popolo sottostante dicendo: “Compagni, oggi è nato un nuovo campione dei socialisti”. Sbaglia previsione, ma sarà il prototipo di Peppone.

1914
La famiglia di Giovannino si trasferisce a Parma, in Vicolo di Volta Ortalli al numero 3. La madre maestra è stata trasferita a Marore, un paesino confinante con Parma e fa la spola tra la città e il paese. Il padre ha cambiato lavoro e vive commerciando con poca fortuna stabili e facendo il mediatore. Giovannino viene iscritto alla Scuola elementare «Jacopo Sanvitale» dove frequenterà tutt’e quattro le classi (1914 - 1918).

1918
Viene iscritto al  Regio Istituto Tecnico «Pietro Giordani». Ripete la prima poi viene ritirato).

1920
Viene messo nel collegio «Maria Luigia di Parma e frequenta il Regio Ginnasio «Romagnosi». Il suo professore di greco e di latino è Ferdinando Bernini, traduttore della «Cronaca» di fra Salimbene de Adam e profondo conoscitore dell’umorismo europeo. Nel 1921, la famiglia si trasferisce da Parma nel nuovo palazzo delle Scuole di Marore e Giovannino la raggiunge per i fine settimana e le vacanze.

1925
La famiglia di Giovannino viene travolta da traversie economiche e, il 4 novembre, il padre viene dichiarato fallito. Questo influisce sul rendimento scolastico del ragazzo. A giugno, giunge allo scrutinio finale con ottimi voti ma viene rimandato con 5 in latino e 4 in storia e geografia nell’esame d’ammissione alla 1ª liceo. Cesare Zavattini - suo istitutore di pochi anni più vecchio che ne ha intuito le doti di irrefrenabile umorismo - deve scrivere, nelle note dell’ultimo trimestre firmate dal rettore, che è diventato«un caposquadra pericoloso». Nell’estate va a ripetizione di latino da don Lamberto Torricelli, il parroco di Marore e a ottobre passa con due 8. A Giovannino, a causa del tracollo familiare, deve abbandonare il convitto «Maria Luigia» e frequentare il Liceo «Romagnosi» da esterno.  
 
1928
inizia a correggere le bozze al Corriere Emiliano che, il 30 giugno, ha assorbito la Gazzetta di Parma. Continuerà fino al 1931 quando passerà redattore. A luglio, ottiene la maturità classica.

1929
8 gennaio: si iscrive alla facoltà di legge dell’Università di Parma. Rimarrà iscritto fino al 1931 per poter rimandare il servizio militare, quando viene assunto dal Corriere Emiliano. 17 maggio: inizia a collaborare al settimanale La Voce di Parma. Il primo articolo è la cronaca del viaggio degli universitari di Parma a Roma. Firma i suoi pezzi "Michelaccio". Continuerà fino alla fine del 1930.  10 luglio: vince il concorso della Voce di Parma con la novella «Silvania, dolce terra». 6 agosto: viene assunto come portiere stagionale allo zuccherificio di Parma della «Ligure Lombarda». 5 dicembre: viene assunto come istitutore al «Maria Luigia» (novembre - giugno 1930). Fa delle xilografie per il numero unico La Valanga.

1930
Marzo: collabora al settimanale La Fiamma con pezzi, disegni e incisioni riprese anche da altri giornali. Continuerà fino al 1933. Fa incisioni su linoleum per disegni pubblicitari.  Maggio: fa le xilografie per due testate di numeri unici: La Caffettiera e Corse al Trotto. Luglio: appaiono sul Tevere  un suo pezzo firmato "Petronio" e le sue illustrazioni di cinque racconti brevi di Cesare Zavattini. Dicembre: collabora a La Guardia del Brennero.

1931
Diventa aiuto cronista al Corriere Emiliano. Passerà poi cronista e infine capo cronista. Si firmerà spesso "Michelaccio". Nel giugno del 1935 sarà licenziato per esubero di personale. Febbraio: fa la xilografia per la testata del numero unico Sua Maestà il Carnevale. Aprile: viene assunto come ufficiale supplente per il Censimento del 21 aprile. 23 giugno: Mino Maccari lo invita a collaborare al Selvaggio ma la cosa non ha seguito.  Novembre:  collabora al numero unico Bazar. Curerà anche i numeri del 1933, 1934, 1935, 1937 e 1939.  Si trasferisce da Marore a Parma nella soffitta di Borgo del Gesso n. 19.
 
1933
Giugno: conosce Ennia Pallini, la compagna della sua vita. Luglio: organizza una mostra per l’Opera Nazionale Balilla.

1934
8 novembre: parte per il servizio militare. Destinazione la Scuola Allievi Ufficiali di complemento di Potenza. Alla Scuola collabora al Numero unico Macpizero con «L’epistolario amoroso del soldato Pippo» (testo e disegni) e altre caricature.

1935
10 maggio: inizia la collaborazione al Secolo Illustrato. Continuerà fino al febbraio 1936. Collabora al Lunedì della Voce di Parma. Compare un suo disegno sulla Domenica del Corriere. Altri in agosto e settembre e uno nel settembre 1937. settembre: inizia a collaborare a Cinema Illustrazione - diretto da Zavattini - dove pubblica, settimanalmente, un disegno fino a dicembre. ottobre: pubblica un disegno su Menelik.

1936
Luglio: termina il servizio di prima nomina. 8 agosto: Angelo Rizzoli gli scrive proponendogli il posto di redattore al Bertoldo. Si trasferisce a Milano in una stanza d’affitto in via Gustavo Modena assieme a Ennia e inizia a lavorare al Bertoldo come redattore, collaborando con pezzi e disegni. In febbraio del 1937 passa redattore capo con l’impegno di curare anche l’impaginazione dell’Almanacco Arcibertoldo e collaborare con pezzi e disegni. Continuerà, come redattore capo fino alla chiusura del settimanale il 10 settembre 1943.

1937
Riprende a collaborare al Secolo Illustrato e pubblica dei disegni su L’Asso firmandosi con il cognome di Ennia (Pallini).  Marzo: collabora al Corriere Emiliano. Giugno: dietro sollecitazione di Leo Longanesi invia delle tempere e una viene pubblicata su Omnibus.

1938
Si trasferisce in un appartamento al quarto piano del 18 di Via Ciro Menotti. Collabora all’Ambrosiano come illustratore di novelle e con vignette. Collabora con la rubrica «Dizionarietto della signora» ad Annabella. Collabora a Kines, Kinema e Piccola. Aprile: diventa redattore e collaboratore del settimanale Tutto di Rizzoli. Agosto: Inizia a collaborare alla Stampa con delle strrips. Continuerà fino all’ottobre del 1942. Inizia a collaborare con l’l’E.I.A.R. La sua collaborazione continua con scenette, conversazioni, pubblicità e rubriche a puntate, fino al 1942, quando, a causa del suo arresto, gli verrà tolta.
 
1939
Collabora al Guerin Meschino con pezzi e disegni. Pubblica un disegno su Milano in fiore. Collabora alla sceneggiatura del film di Francini «Imputato, alzatevi» che sarà interpretato da Macario. Maggio: viene richiamato in servizio militare.

1940
Viene iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Collabora con delle novelle a Gioia. Collabora a Stampa Sera con la rubrica (illustrata con un suo disegno) «Oh, che bel mestiere!» . 10 febbraio: si sposa con Ennia. Collabora come redattore al Marc’Aurelio. Collabora come redattore e con pezzi e disegni al Settebello di Rizzoli. Continuerà anche nel 1941. 1940: inizia la collaborazione con elzeviri, novelle, due cicloreportage al Corriere della Sera. Continuerà fino al 4 novembre 1942.  

1941
Collabora a Film. Illustra la rubrica in versi di Cavaliere «Cronache per tutte le ruote» sull’Illustrazione Italiana. Ottobre: collabora a Novella-Film con una rubrica illustrata con suoi disegni. Novembre: esce «La scoperta di Milano».

1942
Pubblica alcune vignette pubblicitarie sul Travaso.  Illustra l’opuscolo in versi di propaganda anti-inglese di A. Cavaliere «Sentinelle del cielo». Marzo: collabora alla Radio Militare fino all’ottobre/novembre.  Illustra 5 numeri di una storia a fumetti con testo di Brancacci per Ridere: «La famiglia Brambilla (naviga, vola, trema e viaggia)».  Aprile: illustra il fumetto con testo di Brancacci «Pasticca & C» per Ridere. Luglio: esce «Il destino si chiama Clotilde». 14 ottobre: arrestato dall’UPI per avere "diffamato" - durante una sbornia - Mussolini. Verrà liberato il giorno dopo ma, in dicembre, verrà richiamato per punizione. Dopo il suo arresto gli verrà tolta la collaborazione al Corriere della Sera, alla Stampa e all’E.I.A.R. Dicembre: Inizia a collaborare all’Illustrazione del Popolo pubblicando a puntate «Il marito in collegio». L’ultima puntata esce nel maggio 1943.

1943
9 settembre 1943: viene fatto prigioniero dai tedeschi nella caserma di Alessandria. Il 13 parte dalla stazione di Alessandria e arriva a quella di Bremerwörde (D) il 18. Di lì, lo stesso giorno, a piedi, va nell'OFLAG XB di Sandbostel. Riparte a piedi il 23 per la stazione di Bremerwörde (D) da dove riparte subito e arriva il 27 alla stazione di Czestokowa (Pol.) e da lì alla NORDKASERNE STALAG 367. Il 12 ottobre viene condotto al Santuario di Czestokowa. Dalla NORDKASERNE STALAG 367 l’8 novembre viene condotto alla stazione di Czestokowa da dove parte e arriva il 10 a Beniaminowo (OFLAG 73 - STALAG 333). Riparte per la Germania il 30 marzo 1944 e arriva alla stazione di Bremerwörde (D) il 1° aprile. Da lì, a piedi, viene condotto all'OFLAG X B di Sandbostel (D) il 2. Agosto: viene pubblicato «Il marito in collegio». Dall'OFLAG X B di Sandbostel (D) a piedi alla stazione di Bremerwörde (D) il 29 gennaio 1945 e riparte il 30 per l'OFLAG 83 di Wietzendorf (D) dove arriva il 31 Viene liberato il 16 aprile e parte dall'OFLAG 83 di Wietzendorf per la cittadina di Bergen il 22. Dalla cittadina di Bergen (D) rientra nell'OFLAG 83 di Wietzendorf (D) il 1° maggio. Dall'OFLAG 83 di Wietzendorf (D) viene rimpatriato il 29 agosto e arriva a Parma il 4 settembre 1945.  

1945
Settembre: ritorna a Milano con la famiglia che era sfollata a Marore (PR) e occupa l’appartamento di Via Pinturicchio numero 25. Ottobre: collabora con pezzi e disegni a Tempo Perduto fino a novembre. Novembre: viene assunto da Rizzoli per il futuro settimanale Candido. dicembre: Pubblica «La Favola di Natale.» Fonda assieme a Giovanni Mosca e Giaci Mondaini il settimanale Candido. Mosca e Giovannino rimarranno condirettori fino al 1950 quando Mosca verrà allontanato da Rizzoli. Rimarrà unico direttore fino al 10 novembre 1957. Poi subentrerà Alessandro Minardi.
 
1946
Su Candido conduce assieme a Mosca e ai collaboratori una strenua battaglia a favore della monarchia in occasione del Referendum istituzionale. Collabora con una rubrica a Oggi. Collabora con una rubrica e novelle a Gioia. Pubblica un articolo su Le Alpi. Pubblica il primo racconto della serie "Mondo piccolo" su Candido n. 3 con il titolo «Don Camillo» (lo titolerà «Peccato confessato» quando, nel 1948, lo inserirà nel volume «Mondo piccolo»

1947
Pubblica «Italia provvisoria».

1948
Conduce assieme a Mosca e ai collaboratori una forte battaglia contro il Fronte Popolare per le elezioni politiche. Marzo: pubblica «Mondo piccolo - Don Camillo». Dicembre: pubblica «Lo Zibaldino»

1949
Esce «Il Diario clandestino»  
 
1950
Si trasferisce nella casa di via Righi. Giugno: Scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film «Gente così». 13 luglio: muore la madre, la signora Maestra Lina Maghenzani.  Seppellita a Milano, tre giorni dopo Giovannino la fa riesumare e trasportare a casa, a Marore. 22 agosto: muore il padre, Primo Augusto. Ottobre: Mosca viene allontanato dal Candido da Rizzoli e Giovannino rimane direttore unico del settimanale. 4 dicembre: viene assolto assieme a Manzoni nel processo Einaudi ("Nebiolo") dall’accusa di vilipendio al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Il Procuratore Generale della Repubblica ricorre in appello e il 10 aprile 1950 verrà condannato in appello assieme a Manzoni in appello, a otto mesi con la condizionale.
 
1951
Scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film «Don Camillo». 10 aprile: viene condannato, assieme a Manzoni, in appello, a otto mesi con la condizionale nel processo Einaudi ("Nebiolo") per avere offeso, a mezzo stampa, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.

1952
Si trasferisce con la famiglia alle Roncole (PR) e fa il pendolare con Milano dove vive tre giorni alla settimana lavorando per il Candido.
 
1953
Scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film «Il ritorno di don Camillo». Pubblica «Don Camillo e il suo gregge».

1954
Vicenda De Gasperi. Il 20 e 27 gennaio 1954 GG pubblica su Candido due lettere attribuite a De Gasperi con un duro commento.  Nei primi giorni di febbraio: De Gasperi querela Guareschi.  Viene istruito il processo e, dopo due rinvii, il 13 e 14 aprile hanno luogo la seconda e terza udienza del processo e Guareschi, il 15 aprile, viene condannato a dodici mesi per diffamazione.  Non ricorre in appello e il 26 maggio entra nelle Carceri di San Francesco a Parma. Dicembre: esce il «Corrierino delle famiglie»

1955
Scrive in carcere il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi per il film «Don Camillo e l’onorevole Peppone». 4 luglio: esce dal carcere e riprende a dirigere il Candido collaborando con scritti e disegni.

1956
26 gennaio: termina la libertà vigilata.

1957
27 settembre: realizza una sua passione aprendo un piccolo caffè alle Roncole, di fianco alla casa natale di Giuseppe Verdi. Il progetto, l’arredamento e le direttive per la conduzione sono suoi. È stato il primo (e forse l’unico) locale pubblico dove, in vetrina, era appiccicato il cartello: «In questo locale non c’è Juke box».  10 novembre: lascia la direzione di Candido continuando a collaborare con articoli e disegni.
 
1959
ottobre: scrive «Il compagno don Camillo» che appare a puntate sul Candido (uscirà in volume nel 1963) a Cademario in Ticino dove, dal 1956, passa l’autunno e l’inverno.

1961
Scrive soggetto, sceneggiatura e dialoghi per «Don Camillo monsignore... ma non troppo». 22 ottobre: lascia il Candido e Rizzoli chiude il giornale.  

1962
maggio: inizia una breve collaborazione con quattro disegni al quotidiano La Notte diretto dall’amico Nino Nutrizio. La collaborazione riprenderà nel novembre 1963 con più vignette giornaliere e continuerà - con pause dovute a malattia - fino al 22 maggio 1968. Luglio: viene colpito da un primo infarto.

1963
È a Roma dove rimane fino al 26 marzo per scrivere il soggetto, la sceneggiatura, i dialoghi e curare la regia della seconda parte del film «La Rabbia». La prima parte è di Pier Paolo Pasolini. Febbraio: comincia a collaborare al Borghese, diretto da Mario Tedeschi.  Collabora al Giornale di Bergamo, diretto da Alessandro Minardi. Dicembre: esce «Il compagno don Camillo».

1964
scrive il soggetto, la sceneggiatura e i dialoghi del «Compagno don Camillo».

1964
aprile: inaugura alle Roncole un piccolo ristorante a fianco del caffè aperto nel 1957, anche questo realizzato e condotto su suo disegno e direttive. Condotto dal figlio con la sua famiglia, rimarrà aperto per più di trent’anni e nel 1995 chiuderà per cedere il posto alla Mostra antologica permanente «Tutto il mondo di Guareschi», al piccolo Centro Studi, all’Archivio Guareschi e alla sede del «Club dei Ventitré». 10 ottobre: inizia a collaborare con una rubrica di critica televisiva e costume e con disegni a Oggi. Continuerà fino al maggio del 1968.

1965
Inizia a collaborare con la Paul Film scrivendo i testi per caroselli pubblicitari e continuerà fino al 1966.

1966
Luglio: a Cervia dove, da anni, passa l’estate, scrive il testo per il libro pubblicitario «La calda estate del Pestifero». Il libro uscirà nel 1967.  Isolato per salute a Cademario assieme a Ennia, scrive per Oggi quasi tutte le puntate di «Don Camillo e don Chichì» (su Oggi si chiama «Don Camillo e la ragazza yé yé»). Il libro, preparato da Giovannino, uscirà postumo e incompleto nel 1969 col titolo «Don Camillo e i giovani d’oggi» . La Rizzoli lo ha riproposto nel 1996 in forma integrale e col titolo originale.
 
1967
Esce «La calda estate di Gigino Pestifero». Il titolo e il testo sono stati modificati a sua insaputa. Giovannino consente all’editore di vendere la 1ª edizione diffidandolo dal farne altre. Verrà ristampato, col testo originale e senza disegni, nell’aprile del 1994 dalla Rizzoli, col titolo scelto da Giovannino: «La calda estate del Pestifero».

22 luglio 1968
muore a Cervia (RA) per infarto cardiaco.
Proprietà dell'articolo
creato:venerdì 27 novembre 2009
modificato:venerdì 27 novembre 2009