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Mattiangeli Raffaello

RAFFAELLO MATTIANGELI nacque a Roma nel 1899 da un famiglia della media borghesia. Il padre era un funzionario del catasto e la madre era maestra. Nel 1917, appena diplomato, venne chiamato alle armi e nel 1918 rimase ferito sul Piave, perdendo la vista da un occhio. Tornato dalla guerra completò gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Ingegneria e si laureò nel 1925. La realizzazione della serie di disegni a china per Pinocchio si situa in questo periodo, probabilmente subito dopo la laurea, ma una datazione più precisa non è possibile poiché le 199 schede illustrate, mai pubblicate fino ad ora, non recano data ma solo la numerazione sul verso, dove sono anche leggibili brevi frasi a matita che descrivono l’azione rappresentata. In mancanza di altri documenti l’unico riferimento disponibile è il resoconto orale dei figli, i quali collocano genericamente negli anni Venti l’esecuzione della serie: è assai probabile, considerando la mole del lavoro, l’attenzione per i dettagli che caratterizza le illustrazioni e la scansione regolare delle immagini rispetto al testo collodiano, che il ciclo sia stato eseguito in vista di una pubblicazione e poi, forse, interrotto perché il progetto non andò a buon fine. Mattiangeli coltivò la passione per il disegno per tutta la sua vita, anche dopo aver avviato la sua carriera di ingegnere. Dopo i primi impieghi in alcuni studi privati, dai primi anni Trenta Mattiangeli lavorò all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale specializzandosi nella costruzione di sanatori. Dai racconti di coloro che lo hanno conosciuto, dalla lettura delle sue lettere e dalla visione degli innumerevoli disegni, acquerelli e schizzi sparsi che ha lasciato, emerge la figura di un uomo colto, appassionato di astronomia e di arte, curioso e spiritoso: “Tutto e male” pare fosse il motto con il quale riassumeva in modo ironico la sua propensione all’eclettismo.La riscoperta delle illustrazioni inedite di Mattiangeli, avvenuta nel 2003 in occasione della mostra Il Teatro delle Piccole Favole a cura del Comune di Fiano Romano e poi confluita nella presente pubblicazione, rende omaggio ad un materiale di indubbio interesse storico e nello stesso tempo artistico. Mattiangeli amava comporre filastrocche per ogni occasione, mostrando un gusto per lo sberleffo nei confronti del potere e delle istituzioni che ci ricorda l’insolenza ingenua del burattino di legno, come in una lettera del 1956 in cui confida, riferendosi alla cappella di un ospedale in corso di progettazione: Attendendo un nuovo duce che esser può democristiano presagisco un tempo truce e cattolico romano io m’accingo a diventare per potere almen campare e disposto veramenteio mi sento in tutto e appieno la cappella a finalmente fare ad Ascoli Piceno. Morì nel 1967. Mattiangeli continuò ad accumulare disegni, dipinti, taccuini e schizzi, spesso ricchi di note e commenti che riempiono la pagina almeno finché, come lui stesso saggiamente sostiene: Cessa la carta e occorre ai detti miei poetici un termine ormai porre detti non certo ermetici.
Autore di
  • PINOCCHIO

    Un libro pensato da MUP editore per i collezionisti di Pinocchio

    • 978-88-7847-136-8
    • 2007
Proprietà dell'articolo
creato:mercoledì 25 novembre 2009
modificato:giovedì 16 febbraio 2017