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Le fotografie che Chiara Samugheo ha scattato all’Università di Parma raccontano storie fatte di speranze, di sogni, di fiducia nel futuro nonostante tutto, e raccontano storie di impegno, di applicazione, di vita vissuta all’interno di un’istituzione come quella universitaria che deve essere sempre più capace di intercettare quelle speranze, quei sogni, quella fiducia, di far maturare e premiare l’impegno e l’applicazione. I protagonisti di queste storie sono le studentesse e gli studenti dell’Università di Parma calati in spazi e contesti che diventano, per alcuni anni della loro vita, come seconde case, luoghi di relazioni umane e sociali decisive e al contempo luoghi di apprendimento e sperimentazione in cui mettersi in gioco.
L’Università pubblica è molte cose, ma è prima di tutto la casa di quasi due milioni di giovani cui sono destinati i risultati della buona ricerca e gli insegnamenti della buona didattica; perché questo sistema di trasmissione del sapere avvenga nel modo più completo e proficuo, occorre che chi lavora nell’Università (e in modo particolare chi ne ha la responsabilità gestionale e scientifica) guardi sempre allo studente e lo consideri in certa misura la cartina di tornasole dello stato di salute dell’Ateneo. La centralità della figura dello studente è ciò che più mi sta a cuore e che cerco con forza di trasmettere a tutti i miei collaboratori e a tutto il personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università di Parma, ed è il punto verso cui convergono progetti e attività, solo in apparenza diversi tra loro.
Ho accolto dunque con particolare entusiasmo l’idea di avere nel nostro Ateneo una fotografa di fama internazionale che si mettesse in rapporto con i nostri studenti, li osservasse muoversi nei loro spazi e li ritraesse in immagini che condensano il significato profondo del loro vivere l’Università. Questa volta non saranno i “divi” che la fotografia di Chiara Samugheo ci ha raccontato in modo originale, ma sono giovani universitari che, con la loro creatività, la loro vitalità e le loro competenze, sono capaci di arricchire il mondo che li aspetta fuori dagli spazi dell’Università.
dalla prefazione di Loris Borghi
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma
creato: | giovedì 28 aprile 2016 |
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modificato: | giovedì 28 aprile 2016 |