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COLLEZIONI SCELTE
Libri rari nelle raccolte private acquisite nel XIX secolo dalla Biblioteca Palatina di Parma- Disponibile
- €35,00
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COLLEZIONI SCELTE
Libri rari nelle raccolte private acquisite nel XIX secolo dalla Biblioteca Palatina di Parma
- 978-88-7847-341-6
- Andrea De Pasquale
- 2010
- 141
- Mirabilia Palatina
- Disponibile
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La presenza di raccolte librarie private nei fondi delle biblioteche pubbliche, giunte per i normali canali dell’acquisto e della donazione, è un fatto consueto, ma nel corso della storia diversi sono stati gli approcci gestionali attuati dai bibliotecari al momento dell’acquisizione. Fino all’inizio del XX secolo, esse venivano normalmente smembrate nelle sezioni delle biblioteche in cui confluivano – essendo ritenuto del tutto irrilevante il valore dell’insieme rispetto al contenuto dei libri – e quindi erano suscettibili di epurazione dei volumi doppi già posseduti e di riclassificazione degli stessi secondo l’impianto semantico in uso. Fino a quando emerse la consapevolezza che tali raccolte costituivano un unicum – e di conseguenza era opportuno mantenerle intatte nella loro struttura – in quanto frutto delle scelte di un determinato personaggio e pertanto importanti per studiarne i suoi interessi di lettura e il suo profilo culturale, risulta estremamente arduo, se non impossibile, ricostruirne le originarie consistenze e la primitiva organizzazione. Spesso solo mediante un lavoro di vero e proprio “scavo archeologico” con l’individuazione delle tracce di possesso, quali note manoscritte, ex libris, timbri sui libri stessi, e con lunghe ricerche d’archivio è possibile farsene un’idea. Anche la Biblioteca Palatina – pur costituitasi per lo più attraverso acquisizioni di singoli pezzi effettuate sul mercato antiquario e corrente dal primo bibliotecario, Paolo Maria Paciaudi – inglobò fin dalle origini alcune biblioteche personali. Ci si riferisce, nello specifico, ai doppi della biblioteca Simonetta, ceduti dalla Biblioteca Ambrosiana, alla raccolta del dottor Bonelli (1763), composta da libri di filologia e medicina, a quella del vescovo di Piacenza monsignor Pietro Cristiani (1765)3, ai volumi di matematica del capitano Giuseppe Bolsi Marchesi (1767)4, a quelli di storia dell’erudito Ranuccio Pico, passati alla famiglia Toccoli – acquisiti in seconda battuta dal libraio romano Carlo Losi –, alle biblioteche del barone Auguste Keralio – governatore e precettore ducale, comprendente libri moderni di matematica e testi di letteratura e di storia inglese, donati al duca in occasione della partenza del possessore da Parma – e del ministro Guillaume Du Tillot, marchese di Felino, contenente libri, ma anche stampe, frutto per lo più di donazioni.
creato: | mercoledì 15 dicembre 2010 |
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modificato: | mercoledì 15 dicembre 2010 |